Urania 0921 - La lunga morte del colonnello Porter by John Paton

autore:John Paton [Paton, John]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2011-01-19T09:25:19+00:00

— Vi ho chiesto di venire qui al Comando — disse McShane — perché credo che per trovare Porter dobbiamo conoscere tanto lui quanto il funzionamento del suo corpo.

Stava seduto alla scrivania del suo ufficio di York con le folte sopracciglia grigie aggrottate a sottolineare quanto gli ripugnasse chiedere l'aiuto di esperti non militari, ma costretto ad ammettere che quegli specialisti, fra cui purtroppo anche una donna, erano in grado di trovare Porter e trattare con lui meglio di quanto non avrebbe potuto fare tutto il Corpo Spaziale. 52

— Naturalmente faremo tutto il possibile — disse Hayes.

Erano presenti tutt'e tre, lui, Kossoff e Madeleine, nella grande sala dal lungo tavolo intorno al quale si decideva la strategia del Corpo Spaziale, vicini alla massiccia scrivania dietro la quale McShane li guardava con cipiglio poco rassicurante. Le pareti erano coperte da fotografie di personaggi e avvenimenti di primo piano, dal primo sbarco di Armstrong sulla Luna, avvenuto cinquecento anni prima, a quello di McCaffery che per primo aveva posato il piede su un pianeta di un altro sistema solare, trecento anni dopo. C'era una stampa del classico disegno di Pendleton degli anelli di Urano, e una foto di McShane, com'era prevedibile. Si notava poi la riproduzione dell'iscrizione, mai decifrata, trovata sul Monte Elbruz, su Marte vicino alla Grande Sirti, e la foto di un giovane Drill con la cintura di platino da guerriero e i genitali di un nemico ucciso in bocca. McShane, teso e nervoso, voleva trovare un capro espiatorio.

— Abbiamo perquisito la casa da cima a fondo — disse — ma il cervello non c'era. Però non ha avuto molto tempo per nasconderlo. Non deve trovarsi lontano da Runnymede.

— Dopo di allora ha avuto tutto il tempo che voleva, generale — gli ricordò Hayes.

— Sono passate ormai tre settimane da quando si è nascosto in quella casa insieme con Madeleine e dopo di allora non abbiamo più saputo niente di lui. Chissà dove può averlo portato.

— Già — ammise il generale. — Ma strade e eliporti sono sempre rimasti sotto stretta sorveglianza. È facile riconoscerlo. Se avesse cercato di allontanarsi l'avremmo preso.

— Ne siete davvero sicuro? — chiese Kossoff. — Mancano pochi giorni a Natale e un sacco di gente si è messa in viaggio per andare a passare le feste dai parenti o dagli amici. Porter è furbo, e ha anche dimostrato di non avere scrupoli. Se qualcosa gli ostacola il cammino se ne sbarazza senza pensarci due volte. Per proteggersi non esita a uccidere... e lo fa anche per motivi insignificanti, quanto a questo. Ho ricevuto alcuni rapporti che mi hanno scosso molto.

— Dite — lo incitò McShane.

— Ricevo regolarmente rapporti sul funzionamento dei nostri apparecchi telecomandati — spiegò il sovietico. — È l'unico modo per tenere sotto controllo il loro funzionamento e apportare le eventuali modifiche. — S'infilò in bocca un seme di girasole frantumandolo con i denti d'acciaio. — Negli ultimi quindici giorni si sono verificati cinque decessi dovuti a cattivo funzionamento delle 53

apparecchiature. In ognuno

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